Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una Dipendenza Patologica è una “Condizione psichica, talvolta anche…
La U della felicità!
Sul tema della felicità sono stati spesi fiumi di parole e chiunque di noi può buttare giù una sua personale classifica di ciò che lo rende più felice. L’amore, il lavoro, il successo, la salute, il denaro e quant’altro. Tutti fattori indiscutibilmente importanti ma non essenziali secondo quanto emerge da una ricerca condotta dall’Università di Warwick (Australia). Pare infatti che l’andamento della gioia sia una costante universale, che segua una sorta di percorso a U che vale per tutti, dal disoccupato all’avvocato di successo.
Tutto inizia con l’entusiasmo dei primi anni e con l’aspettativa di vivere una vita piena di belle esperienze e soddisfazioni. Ma già dall’adolescenza si assiste ad un crescendo d’impegni , stress, esami da superare, lavoro da trovare e i soldi che non bastano mai.
La parabola decrescente della gioia tocca il suo apice intorno ai 40 anni quando si inizia a fare un primo bilancio della vita. Non tutto è andato secondo le aspettative, anzi, e quella rata di mutuo ancora da pagare ci ricorda che avremo ancora tanti anni davanti a noi di fatica. È più o meno intorno ai 50 anni che assistiamo ad una inversione di tendenza, la curva della gioia ritorna a salire fino a toccare il massimo intorno ai 70 anni.
Interessante, vero?
Per chi come me è cresciuto con il mantra “se non ti diverti adesso quando?” i risultati di questo studio sono una vera boccata d’ossigeno. È proprio il caso di dire “il meglio deve ancora arrivare”.
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